Aspettative-Desideri „al“ Natale

4.12.2019, Brun­nen SZ


Tut­to luc­ci­ca, pro­fu­ma di buono e si sentono le can­zoni nell’aria durante il peri­o­do dell’avvento. Il Natale è la fes­ta del­l’amore in tutte le sue forme: famiglia, ami­ci, part­ner, conoscen­ti a cui si vuole bene. Sicu­ra­mente l’amore c’è ogni giorno, ma par­ti­co­lar­mente a Natale lo si sente più inten­sa­mente. E come ogni anno, crescono le aspet­ta­tive per avere un „per­fet­to“ Natale. Per inten­der­ci: il Natale delle pub­blic­ità tele­vi­sive. Pieno di gioia, amore e per­fezione nei det­tagli (dal­la famiglia felice, alla neve del 24 sera, alla cena imban­di­ta di tut­to pun­to).

Abbi­amo spes­so gran­di aspet­ta­tive ver­so ques­ta fes­ta, e ver­so le per­sone che ci stan­no vicine, e spes­so, almeno in parte, queste nos­tre aspet­ta­tive non si real­iz­zano, e ne pos­si­amo restare delusi. Anche se si trat­ta di cose banali quali un albero di Natale stor­to o bis­cot­ti bru­ci­ac­chiati. Qualche vol­ta queste aspet­ta­tive e la realtà pos­sono anche pren­dere forme ironiche. Forse qual­cuno conosce il pez­zo comi­co delle feste „Din­ner for one“, nel­la ver­sione orig­i­nale https://www.youtube.com/watch?v=BN9edpdCH7c o in quel­la ital­iana https://www.youtube.com/watch?v=tYSAFqP-c10. In sé di natu­ra com­i­ca, questo pez­zo di teatro illus­tra anche come non sem­pre le cose van­no come dovreb­bero, e come si ten­ta di ovviare alla soli­tu­dine.

Ago­niare il Natale per­fet­to. Da dove viene quest’impulso? E cosa potrebbe essere anche il Natale?

Non ho la rispos­ta per­fet­ta, ma se ci pen­so… Cre­do che il Natale sia asso­ci­a­to stret­ta­mente alla voglia di sen­tir­si a casa, di sen­tir­si amati, di sen­tir­si al sicuro in un peri­o­do cupo e gri­gio quale di nor­ma è l’inverno. Ci riesce più facile in estate essere feli­ci, sper­an­zosi per il nos­tro futuro. Molte per­sone patis­cono durante l’inverno i ricor­di o le con­sapev­olezze di cose non facili o piacevoli, a cui si è cer­ca­to di non pen­sare per tut­to l’anno. Forse durante i momen­ti di cal­ma e di riposo delle feste, anche i pro­pri cari, o le per­sone fidate pos­sono man­care. Ci si può sen­tire soli. E anche chi effet­ti­va­mente ha la for­tu­na di essere con chi gli sta a cuore, non desidera altro che essere in pace, in sin­to­nia e felice coi pro­pri cari il più lun­go pos­si­bile.

L’uomo non è fat­to per stare da solo. Ha bisog­no del suo „bran­co”. Ma se questo bran­co viene a man­care, o se non riesce a dar­gli pro­tezione, il sen­tir­si a casa o l’amore di cui ha bisog­no, allo­ra in quel momen­to, le feste non saran­no gior­nate sem­pli­ci da gestire.

Come si può ovviare a questo?

Come si pos­sono super­are le fes­tiv­ità, pieni di risorse, pur essendo soli?

Il prob­le­ma è comune a migli­a­ia di per­sone, e anch’io lo conosco molto bene… Per me per­sonal­mente il Natale è un peri­o­do dif­fi­cile. Anch’io sto cer­can­do or, ora risorse… e ho pen­sato… per­ché non far­lo insieme? Vi pre­sen­to alcune idee qui di segui­to, ma mi farebbe piacere avere anche sug­ger­i­men­ti o idee da parte vos­tra, come rifare il pieno di ener­gia e risorse, al fine di sen­tir­si pro­tet­ti, a casa, e pieni di sper­an­za. È un po’ il gio­co di Polyan­na, per chi conosce questo roman­zo da bam­bi­ni https://it.wikipedia.org/wiki/Pollyanna_(romanzo), o come le tre domande di Luc Ise­baert (conosci­u­to psi­coter­apeu­ta bel­ga). Le domande di Luc Ise­baert aiu­tano a trovare ogni giorno qual­cosa per cui val­ga la pena gioire:

  • Cosa ho fat­to oggi che mi rende felice?
  • Cosa ha fat­to qual­cun altro che mi rende felice, e cosa ho fat­to io, per aumentare la prob­a­bil­ità, che ques­ta per­sona ripeta l’azione?
  • Cosa ho vis­to, sen­ti­to, odor­a­to, gus­ta­to o sen­ti­to al tat­to d’altro che mi ha reso felice?


Ma ritor­ni­amo ora alla nos­tra ricer­ca di risorse. Cosa ci potrebbe anco­ra aiutare?

  1. Usufruire del bran­co allarga­to… Con questo inten­do ami­ci e conoscen­ti. Se la pro­pria famiglia non c‘è più, o non è molto in gra­do di trasmet­tere calore, allo­ra gode­te­vi il calore umano, l’allegria, che avete in com­pag­nia dei vostri ami­ci. Cer­cate durante il peri­o­do dell’avvento, o durante le feste, di vivere un momen­to con­viviale insieme, o di fare qual­cosa di bel­lo insieme. Anche se si trat­ta solo di una piz­za. Rid­ere, con­di­videre, essere ascoltati, sti­ma… Sono cose che fan­no bene a ognuno di noi.
  2. Sogni/Desideri. Cer­cate di sognare qual­cosa, e di real­iz­zar­lo nel nuo­vo anno. Sog­nate­lo, piani­fi­cate­lo, e intrapren­dete pri­mi pas­si per real­iz­zar­lo. Vi aiuterà a far pas­sare le fes­tiv­ità. Restare fiduciosi ver­so il futuro, ori­en­tati ver­so le soluzioni, può darvi ener­gia.
  3. Se i ricor­di vi assal­go­no… è ok. Non siamo robot, siamo esseri umani. Cer­cate di val­oriz­zare questi ricor­di, di dar­gli un pos­to, mag­a­ri con un rit­uale. Mag­a­ri potete dirgli arrived­er­ci in maniera amorev­ole come gesto di fine anno. Cosa inten­do con questo? Per esem­pio pren­di­amo il caso di una per­sona cara dece­du­ta sot­to le feste, o di una per­sona che comunque vi man­ca. Fate qual­cosa, un pic­co­lo gesto, che potrebbe far sor­rid­ere voi e la per­sona in ques­tione, anche se in maniera solo vir­tuale. Mia madre era una feticista del Natale… Era l’angelo del Natale per eccel­len­za. Quan­do ero bam­bi­na non c’era casa nel rag­gio di km che fos­se più addob­ba­ta per le feste che la nos­tra. Per lei era il momen­to dell’anno, in cui tut­to dove­va essere per­fet­to, in cui la sen­sazione di essere a casa era por­ta­ta all’estremo. Per­ché lei avesse questo impul­so come don­na che ha pas­sato momen­ti dif­fi­cili in guer­ra e nel dopoguer­ra, è un’altra sto­ria. Comunque quel­lo che cer­co di fare ogni anno, è di fare un pic­co­lo gesto in sua memo­ria, che la potrebbe far sor­rid­ere…
    Se ero in vacan­za al mare sot­to le feste, scrive­vo il suo nome sul­la sab­bia e las­ci­a­vo che le onde del mare can­cel­lassero il suo nome a poco a poco. Se ero in Svizzera, cuci­na­vo i bis­cot­ti, o un paio di anni fa‘, dopo molto tem­po, ho dec­o­ra­to un alberel­lo di Natale e mi sono fat­ta degli autore­gali. L’anno scor­so mi sono godu­ta una gita in car­roz­za-slit­ta sul­la neve. Questi pic­coli gesti e rit­u­ali, non pos­sono riportar­ci il tem­po per­du­to o le per­sone, ma ci ren­dono più sereni e in pace. L’apprezzare i ricor­di ci da il modo di sen­tir­ci a casa, accettan­do­ci e pren­den­do­ci cura di noi.
  4. Fat­e­vi del bene, attor­ni­at­e­vi di buona gente e di cose che amate. Le fes­tiv­ità sono anche un tem­po di autori­f­les­sione. Cosa vi fa bene? Quali per­sone vi dan­no ener­gia, forza, con quali siete in equi­lib­rio, e con chi invece vi sen­tite più voi sem­pre a dare. Riflet­tete in maniera crit­i­ca sulle vostre relazioni umane, e pre­mi­ate, chi vi è di sosteg­no, in maniera leale, e met­tete meno impeg­no in chi non lo è. Quali altre risorse avete? Cosa mi sta­bi­liz­za e cosa vi da ener­gia? Sport? Well­ness? Musi­ca?… Fate la lista delle cose che vi fan­no bene, e fatele più sovente.

Sono sicu­ra, che c‘è molto di più che pos­si­amo fare per avere risorse… scriv­ete­mi, mi farebbe piacere. Vi auguro di cuore un peri­o­do pieno di luce e sper­an­za.

La vos­tra Cori­na

In memo­ria di mia madre, mor­ta 20 anni fa, 10 giorni pri­ma di Natale. Al nos­tro ange­lo del Natale, con tut­ti i suoi pre­gi e difet­ti, ma con un gran, gran cuore.  E a mia non­na, il nos­tro «pet­tirosso», la per­sona, che mi ha inseg­na­to a guardare sem­pre in avan­ti.

 

Un po’ più di…

Pace e meno liti­gi.

Un po’ più di bon­tà e meno invidia.

Un po’ più di ver­ità, sem­pre.

Un po’ più di aiu­to in momen­ti di peri­co­lo.

Un po’ più noi e meno me.

Un po’ più di forza, su cor­ag­gio.

Un po’ più di fiori durante la vita,

per­chè sulle tombe sono invano.

 

Autore tedesco sconosci­u­to (mia non­na mi rac­con­ta­va sem­pre ques­ta poe­sia)

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