Per le persone che stanno dando tutto in Ticino e in Svizzera
16.03.2020, Brunnen SZ
Come cercare di stabilizzarsi in situazioni difficili e/o straordinarie
Ormai il Corona-virus ha raggiunto anche la Svizzera. Il Ticino in primis, colpendolo duramente. Avendo buoni amici e un famigliare a rischio in quest’area e in Italia, anch’io non sono esente da preoccupazioni. Ma non serve darla vinta all’ansia e alla paura. È giusto e sano accettarla, ma bisogna canalizzare le proprie energie e pensieri anche su qualcosa di costruttivo. Questo ci permette di restare prudenti e di poter fare al contempo la differenza nel nostro piccolo.
Come ex microbiologa marina, come ex product manager, al momento non posso far molto per aiutare i miei amici e famigliari a debellare la situazione, ma forse come coach sistemico, che ha appreso tecniche di stabilizzazione per persone traumatizzate si. È per questo che ho deciso di condividere con voi alcuni piccoli semplici esercizi, che possono aiutarvi a stabilizzarvi (ergo a calmare un po’ l’ansia/ la paura che abbiamo o quella degli altri).
In uno dei miei blog antecedenti vi ho già parlato della respirazione coerente al cuore
Specie per chi è ansioso, ma anche per chi aiuta al momento la popolazione e si ritrova per lunghi periodi in situazioni difficili (personale sanitario, milizie, maestri, e tutte le persone che ogni giorno cercano di aiutare col loro lavoro noi tutti con i servizi di base), può aiutare per esempio questo esercizio di respirazione.
Bastano 5 minuti 3 volte al giorno regolarmente, e ad hoc se necessario nelle situazioni acute, per aiutare l’equilibrio fisiologico e a calmare un po’ il nostro cervello. Per il come, cliccare il link soprastante e andare al video che si trova alla fine del mio vecchio blog. Se non riuscite a tenere il ritmo da soli, all’inizio può risultare difficile, esistono diverse App che vi accompagnano nella respirazione. Per esempio Respirelax + Gestion du stress. App gratuita.
Se vedete che una persona è in grande ansia, o che sta lottando con emozioni forti, cercate di essere calmi e in voi, e poi di calmare l’altro. Questo chiaramente se non sussiste pericolo per voi in quella situazione. Se poi in quel momento non ve la sentite, cercate qualcuno che vi possa aiutare (persona professionale preferibilmente o al peggio chi vi sembra idoneo in quel momento). Se invece vi sentite fit allora potete aiutare la persona ansiosa. Respirate in maniera coerente al cuore e in automatico dopo qualche minuto, anche l’altra persona inconsapevolmente seguirà il ritmo del vostro respiro (pacing). Cercate di starle accanto e di chiederle in maniera empatica di cosa ha bisogno al momento. Coperte, acqua, da mangiare o altro. Cercate di dare alla persona delle condizioni ambientali rassicuranti per lei. Di solito le persone sanno istintivamente cosa farebbe loro bene. Cercate di tenere il legame empatico fino a quando la persona vi da l’impressione di essere calma e di essere conscia del momento presente. Spesso ascoltare le ansie di qualcuno può bastare alla persona per calmarsi. Se nell’ascoltare le sue ansie vi sentite però d’impulso troppo coinvolti emozionalmente e non riuscite a focalizzare su quello che dice, ricordatevi di respirare coerente al cuore e di concentrarvi su quello che sentite nel vostro corpo. Questo può riportare la vostra mente al qui ed ora. Badate a come i vostri piedi sono appoggiati sul suolo, badate se il vostro peso è più sbilanciato da una parte o da un’altra. Badate a quali parti del vostro corpo toccano qualcosa e a che sensazioni muscolari avete.
Se avete a portata di mano un peluche piccolo, che sta in una mano, o una sciarpa annodata per farne una palla… allora potete calmare la persona, dopo i primi tentativi soprastanti, chiedendole se avrebbe piacere a fare qualcosa per la sua ansia. Se la persona risponde di si, potete dirle che farete un «gioco» che serve a calmare un po’ la mente. Vi getterete allora a vicenda, in un tempo piacevole, il peluche/gomitolo-sciarpa fino a quando la persona sarà più calma. E anche qui non scordatevi di respirare coerenti al cuore.
Per chi ha già praticato il tapping (butterfly hug) e lo sa usare, questo può essere un altro metodo per calmare sé stessi o gli altri. Qui però è importante che la persona che lo insegna a chi è ansioso abbia imparato la tecnica in maniera professionale, al fine di poter sostenere le emozioni che si presentano nel soggetto che lo sperimenta per la prima volta.
Chiaramente è consigliabile in casi di trauma o ansie/paure massicce e croniche di cercarsi un aiuto professionale. A parte i professionisti del territorio in cui vi trovate (psicoterapeuti per esempio), ci sono in Svizzera anche programmi a livello nazionale per il grande pubblico per imparare a fare “il pronto soccorso” mentale per il nostro prossimo o come campagna di awareness.
Questi programmi, per esempio di “pro mente sana e ensa” si basano su aspetti/comportamenti simili a quelli che vi ho citato qui sopra.
Riassumendo se voi o una persona accanto a voi soffrite di momenti d’ansia dovuti alle situazioni straordinarie del momento:
- Cercate di praticare la respirazione coerente al cuore in maniera regolare (ogni giorno 3x 5 min) e nei momenti di stress acuto
- Se volete aiutare qualcuno che sembra avere emozioni troppo forti dovute all’ansia procedete come segue:
- Soppesate se siete in un’ambiente sicuro senza pericoli, se riuscite a gestire le emozioni dell’altro e se voi stessi siete al momento calmi e abbastanza fiduciosi. Se non è il caso cercate qualcuno di professionale che possa aiutare o una persona che in quel momento sembra essere capace di gestire la situazione e la persona in ansia.
- Prendete contatto empaticamente con la persona in ansia. Chiedetele come si sente al momento.
- Chiedete alla persona di cosa ha bisogno. Da bere, coperte, da mangiare o altro. E cercate di procurarglielo.
- Ricordatevi di respirare coerente al cuore quando siete con l’altra persona. Questo aiuterà voi stessi a non essere sopraffatti dalle emozioni e a stabilizzare la persona, perché questa imiterà inconsapevolmente il vostro ritmo respiratorio.
- Ascoltate senza giudicare e senza consigliare la persona. Il fatto che qualcuno ascolti ed accetti quello che gli si dice apporta beneficio abbastanza. Inoltre non giudicando e non consigliando, se non richiesto dalla persona stessa, eviterete eventuali reazioni troppo forti della persona in ansia verso di voi.
- Se sentite che nonostante la respirazione coerente al cuore la persona ansiosa ha un influsso troppo grande sulle vostre emozioni o non riuscite più a focalizzarvi su ciò che è stato detto, concentratevi sulle sensazioni del vostro corpo per ritornare nel presente e essere calmi.
- Se la persona ansiosa è d’accordo e se fino ad ora non si è calmata, potete prendere uno scialle e farne una palla o se avete un peluche piccolo usate questo, e gettatevi l’oggetto a vicenda in un tempo piacevole. Questo fino a quando la persona si è calmata.
- Se avete conoscenze di tapping e avete imparato adeguatamente questa tecnica (esempio butterfly hug), anche questo tool può essere usato per aiutare la persona in difficoltà.
- Se possibile, indirizzate in casi di entità di emozioni forti la persona ansiosa ad un aiuto professionale. Cercate di avere indirizzi del pronto soccorso psicologico della vostra regione o della rete di terapisti locali.
In questi tempi difficili è importante che badiamo bene a noi stessi e agli altri. Insieme ce la faremo… anche se ci vorrà un po’ di tempo.
Un abbraccio
Corina